killbook - homo homini lupus

Gualtieri e Bevilacqua ci regalano un piccolo scrigno horror dalle tinte a volte comiche anni '80, nel quale possiamo assistere al realizzarsi del titolo latino del volume (Homo Homini Lupus), nel quale, come dice Plauto, "l'uomo è lupo per l'altro uomo".
E' scatenante in questa storia l'effetto social media e le sue implicazioni più scabrose, violente e di come esso può essere usato, per eccesso, in un contesto ai limiti della pazzia e dell'omicidio.
Proprio per questo un gruppo di appartenenti al social, decidono di partecipare all'evento organizzato da uno di loro, in un vecchio villino abbandonato. Ma la casa è di proprietà di creature dalla vita immortale e che considerano quelle mura inviolabili da mani mortali. Così vampiri e mannari si ritroveranno assieme agli umani per un incontro del tutto particolare.
Da questo semplice input, nasce il fulcro di tutta la storia e delle dissacranti, violente, paranoiche e assurde caratteristiche dei personaggi, che in qualche modo incasellano le differenti anime di coloro che fanno dell'omicidio la loro unica forza di vita.
Un ritratto della morte, della pazzia e dell'orrore umano, portato all'eccesso, come molto spesso accade anche nella vita reale.
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KILLBOOK - HOMO HOMINI LUPUS
Sceneggiatura: Giulio A. Gualtieri;
Disegni: Giacomo "Keison" Bevilacqua;
Editoriale Cosmo
96pag.; b/n; cover col.; €3,90;
disponibile anche con copertina variant;
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